Dizionario Romagnolo

 

A

 

l'aròla

lo spazio sotto al camino destinato al fuoco ed alla cottura dei cibi

l'azdòra

la massaia addetta al governo della casa (la reggitrice)

B

 

e baghéin

il maiale (anche e baghìn)

e' bicir

il bicchiere

e' buchél

il boccale

e' bivirul

il vivandiere addetto alle bevande

la bes-cia
(leggere la sc separati)

la bestia (solitamente il bovino)

e' bèrch

la bica; il cumulo di covoni di grano che veniva realizzato nell'aia sormontato da un trofeo

e' bèi

il vino

i brazadèl

i bracciatelli; dolci tradizionali della Romagna, rotondi, leggermente schiacciati e col buco al centro

la bresa

la brace

e' broz

il biroccio per il trasporto delle cose e dei prodotti dei campi

brustighè

abbrustolire, abbrustolito, bruciacchiato

la burnisa

brace che si sta spegnendo ed è quasi cenere

C

 

e' calder

paiolo di rame appeso alla catena del camino; serviva sia per cucinare che per scaldare l'acqua

la calezna

caligine (anche fulezna - fuliggine); residuo del fumo del camino

la caratena

pipa di argilla rossa con cannuccia di marasca (ciliegio amarena), in uso presso i contadini, i barcaioli, i marinai, gli scariolanti etc.. della bassa Romagna fino alla seconda guerra mondiale (parente della pipa Chioggiotta ha però una sua origine ben definita); speciali quelle prodotte a Faenza, da sempre famosa per la ceramica.
Di uso con tabacco povero, ovvero il trinciato FORTE (o di prima) o con il trinciato COMUNE (o di seconda); a volte, quando pioveva, veniva fumata col fornello rovesciato per risparmiare un fiammifero.
Detto popolare "Se vut fume alzir pepa ad terra e canel d'zris" (se vuoi fumare leggero pipa di terra e cannello di ciliegio)

i cavèll

i capelli, oppure i filamenti vegetali che sovrastano le pannocchie

i cavdún

gli alari che sulla piana del camino sostenevano la legna grossa

e' ciutur

il tappo in sughero del fiasco o della bottiglia

un cvadrèt

un quarto della piada tagliata in croce

e' curtél

il coltello

la cusèna

la cucina

la cúga

la cuoca

al cutaròni

frutta cotta al forno su padelloni e venduta anche nelle strade da ambulanti

la curtloza

coltello da tavolo

D

 

E

 

F

 

i fasùl

i fagioli

la faréna

la farina pura, oppure la farina di mistura quando quella di grano veniva miscelata con quella di granturco

e' farlòc

uccellino da nido al primo volo

la faréna

la frittata

e' furchél

il forcale o tridente

la furzéna

la forchetta

e' fòran

il forno

e' furnèr

il fornaio

la fujàza

il tabacco per la pipa

e' furmènt

il lievito

e' furminènt

il fiammifero

e' furmài

il formaggio

e' fen

il fieno

e' fer

il ferro da stirare, scaldato sulla aròla

e' furmantòn

il granturco, formentone, mais

G

 

e' garnadèl

il granatello; lo scopino di saggina per ripulire il tagliere

e' garnadòn

la ramazza di vimini o di altre erbe essiccate per scopare l'aia

i gambarùn

gli steli robusti del granturco

e' gal

il gallo

e' galèt

il galletto, oppure la pannocchia di mais durante la spannocchiatura con le foglie ribaltate ai lati

e' garzúl

la parte del pane tagliata e maggiormente lievitata

la gata

sbronza (gatta), (anche plita)

e' grèn

il grano

H

 

I

 

l'impast

l'impasto preparato per la piadina o per la minestra

invurnid

lento di riflessi, tonto, mentalmente ottuso, un po' addormentato

L

 

al lumèghi

le lumache

M

 

la marogna

residuo fossilizzato della combustione del carbone

la mèca

il pane impastato con farina di mais

i michèt

panini di farina di mais

e' mulèn

il mulino

e' mulnèr

il mugnaio

N

 

O

 

l'om saibadg

uomo selvatico, essere abominevole; figura mitica che viveva nei boschi e nelle selve più inaccessibili, era alto e peloso con barba e capelli lunghi, emetteva suoni gutturali e secondo alcuni era feroce e pericoloso mentre secondo altri era gentile ed inoffensivo

P

 

la pìda

la piada romagnola, il pane azzimo non lievitato e cotto sulla teglia (anche la pjida o la piè)

e' pèn

il pane

al papardèli

le pappardelle

i pasadèin

i passatelli

e' pancòtt

il pancotto

e' parsòt

il prosciutto

e' pajòn

il pagliericcio del letto fatto anche con foglie di mais

e' pandarsúl

il prezzemolo

la panòcia

la pannocchia del mais

e' panòc

la parte interna fibrosa della pannocchia di mais

e' pizòn

il piccione

e' pidariúl

l'imbuto

la plita

la tacchina; si usava anche per indicare una sbronza

e' prìt

il "prete"; arnese di legno che si introduceva nel letto, con lo scaldino a carbone, per scaldare d'inverno le lenzuola gelate

Q

 

R

 

e' rèmal

la crusca

i réfni

le collinette di neve trasportata, ammucchiata ed elaborata dal vento

e' rumzùl

il cruschello

S

 

e' salàm

il salame

e' scalden

scaldino o piccolo fornello a brace

la scàrana

la sedia

la sòpa

la zuppa

la spagnéra

l'erba medica, l'erba-spagna

i strozaprit

gli strozzapreti

e' strafugliòn

il trifoglio

e' stròch

lo stelo robusto del trifoglio

e' s-ciadùr
(leggere la sc separati)

il matterello

e' sdàz

il setaccio

la sfoja

la sfoglia; falda di pasta tagliata come si vuole, a fettuccine, pappardelle, cappelletti, tortellini, ecc.

la spanaciadura

la spannocchiatura del granturco

e' sgranadur

sgabello con un'asta affilata per la sgranatura delle pannocchie

e' sfroc

il punteruolo per aprire il cartoccio di foglie che ricopre le pannocchie

e' scartòz

l'involucro di foglie che riveste la pannocchia

i sganarèn

gli addetti alla sgranatura

la spianéda

la schiacciata (spianata) da cuocersi al forno

e' stlonc

pezzo di legna da ardere, di medie dimensioni

la stùa

la camera di lievitazione del forno

sugaboti

beone, alcolizzato (asciuga botti)

T

 

i taiulèin

i tagliolini

la tègia

il testo sottile e rotondo modellato da un impasto di argilla, utilizzato per cuocere la piada, adesso sostituita da una piastra di ferro

e' tigèr

il fabbricante di teglie

e' tulir

il tagliere; piano di legno normalmente di faggio per preparare la pasta, la piadina e la schiacciata

e' tripé

il treppiede; sostegno in ferro con tre piedi per la teglia ed i tegami

la tvaja

la tovaglia

la tramònza

la tramoggia; contenitore in legno su cui versare i granelli dei cereali da macinare

U

 

l'urganèn

la fisarmonica

i urcion

gli orecchioni; pasta tipo raviolo ma a forma di "orecchio" fatta con pasta all'uovo e con ripieno di ricotta e spinaci, da mangiare rigorosamente con burro e salvia nei dì di festa

V

 

Z

 

la zèndra

la cenere

e' zoc

ceppo; legno di grosso taglio usato per il fuoco o il camino

la zambéla

la ciambella

 

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