LE TRAME GOLOSE

Il piacere del testo

La piadina con fantasia   - 1° edizione

Cesena - 8 settembre 1997

Festa gastronomica dedicata alla piadina con fantasia.
Degustazione gratuita dei nuovi "modelli" di piadina e crescione.
di Federica Bianchi

Una passerella per la "nuova tradizione" della piadina, per le fantasie e le creazioni delle piadaiole di Romagna, per i crescioni più inconsueti, dalle farciture imprevedibili, ma sempre ghiotte.

L'occasione è offerta da "Il piacere del testo", festa gastronomica che, a Cesena, conclude la rassegna "Ipertextures" dedicata al rapporto fra cibo e letteratura.

Il testo a cui si riferisce il titolo della festa, a dir il vero, di letterario ha ben poco: l'allusione è alle tonde teglie di terracotta (testi appunto), su cui, secondo la tradizione, va cotta la piadina.

Nell'austera cornice del chiostro di S. Francesco, dietro la Biblioteca Malatestiana, si consuma il "rito" della piadina: i testi si scaldano, i matterelli spianano, a tutti i presenti vengono offerti assaggi gratuiti. L'iniziativa, promossa dall'assessorato alla Cultura, è curata da Andrea Pollarini con la collaborazione delle piadaiole della Confesercenti, guidate dalla "piada d'autore" di Maria Cellini, che nel 1995 si aggiudicò la palma per la migliore piadina della Romagna.

Si tratta di una vera e propria vetrina della "new wave" della piadina e dei suoi fratelli crescioni.

Le varianti sono molteplici: dalla piadina con il rosmarino a quella con il sesamo, fino a quella che vede aggiungere all'impasto un pizzico (e forse qualcosa in più) di peperoncino.

Addirittura sconfinato il panorama delle farciture: le semplici erbette di campagna sempre più spesso lasciano il posto a ripieni più sofisticati,.

E se i puristi arricciano il naso davanti al matrimonio piadina-nutella, ci sono fans pronti a tutto pur di gustare i crescioni al cocco.

Del resto la piadina ha sempre avuto molte facce, e molti nomi: a seconda deIla zona in cui si mangia viene chiamata piada, piè....

Alle diverse latitudini sono legate anche le sue caratteristiche: spostandosi da nord a sud, lungo la via Emilia, diventa più sottile, il suo diametro si riduce.

Qual è la versione doc?

Difficile rispondere, anche perché la piadina di oggi è comunque una parente lontana di quella che si consumava nei tempi andati, quando nell'impasto era più facile trovare macinato di mais, fave, ghiande, crusca piuttosto che farina di frumento.

Un cibo originariamente povero, dunque, e di sicuro molto antico.

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